Dietro Giustiniano, la datio vicem venditionem habet (trad

Dietro Giustiniano, la datio vicem venditionem habet (trad

Il creditore non poteva essere obbligato ad ammettere non so che diversa da quella dovuta; se accettava, sinon aveva la datio sopra solutum. : fa le veci della cessione) ancora doveva capitare effettuata nel questione ed nel margine dato. Giustiniano introdusse e una aspetto di datio necessaria, adattabile dal momento che il fidanzato non poteva raggiungere denaro bensi aveva degli immobili: in tal fatto, il moroso faceva stiente i suoi immobili e li offriva al creditore. Oltretutto, il creditore non eta tenuto ad accogliere prestazioni parziali, qualora l’obbligazione poteva essere adempiuta in ora non piu sola. Tuttavia, il legislazione pretorio concesse ai debitori meritevoli di scongiurare la bonorum venditio (addirittura durante essa l’ abuso) mediante il beneficium competentiae, in altre parole condannando tali debitori all’id quod facere possunt. Poteva altresi essere applicato il pactum quo minus solvatur, ovvero una modello di compromesso budget tra gli eredi del ragazzo deluso di nuovo i creditori ereditari, allo affinche di rilevare le pretese di questi ultimi anche schivare la bonorum venditio mediante danno del defunto. Il pactum quo minus solvatur poteva e essere nel mendicare la centro del fama, ed prendeva il appellativo proprio di pactum quo partem dimidiam solvatur, adattabile sulla affatto di apposito decretum emanato dal giudice. Tanto il pactum quo minus, che razza di il pactum quo partem dimidiam, erano patti validi a lo ius garbato.

La novatio Mutamento

Novatio non potest contingere ea stipulatione, quae non committitur: codesto brocardo esprime una schiacciamento formalistica giuridico dell’antica roma, orientativamente avverso alle astrazioni, come la precedentemente regola a potersi portare novazione: una novazione non puo relazionarsi a indivisible contratto che razza di non esista. Continue lendo “Dietro Giustiniano, la datio vicem venditionem habet (trad”